domenica 16 febbraio 2014

John Elkann vai a fare in culo

(è in momenti come questo che penso a Prospero)

Innanzitutto devo chiedere scusa a Lapo Elkann. Non è lui il cretino dei fratelli, come avevo erroneamente pensato. Lapo è un tipo originale, spontaneo, estroso, forse potrei dire anche un poco buffo ma è un bonaccione, un simpaticone.
L’idiota, il vero problema della famiglia Elkann, è John.
Qualche giorno fa, questo genio al contrario ha dichiarato: "Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione”.
Tra parentesi queste parole sono state dette davanti a degli studenti di Sondrio e non sono riuscito ad appurare se questi studenti l’abbiano mandato a cacare seduta stante oppure no.
In realtà la storia di queste cacate sparate da politici e padroni è lunga.
A mo’ di esempio possiamo citare il “bamboccioni” di Padoa Schioppa nel 2007, il “choosy” (termine ancora più idiota e degno di lei) della Fornero, lo “sfigati” di Martone del quale già parlai all’epoca.
Il fatto è che politicanti e padroni, nella media, sono dei poveri imbecilli che disprezzano il popolo e questa imbecillità e questo disprezzo ogni tanto devono venir fuori perché non puoi occultare i tuoi veri sentimenti sotto la cenere per sempre.
Comunque a proposito della dichiarazione da mantecatto di Elkann ne ha molto ben scritto Roberto Ciccarelli su il manifesto: se 6 milioni e 964 mila giovani tra 18 e 34 anni (il 61,2% dei non sposati, dati Istat) vivevano nel 2013 con almeno un genitore, forse esiste un gigantesco problema legato alla domanda di lavoro da parte delle imprese. L’offerta da parte dei giovani lavoratori è sempre alta, come dimostra il boom di stage e tirocini (cioè lavoro gratuito o poco più) aumentati del 36% dal 2004 (dati Almalaurea).
Non si capisce con quale diritto John Elkann si permetta di fare la morale ai giovani lavoratori proprio non si capisce. Lui che è entrato nel Cda della Fiat a 21 anni grazie al nonno Gianni Agnelli. A parte il disprezzo di rito, continua Ciccarelli, e la mistificazione dei dati, la ricetta (di Elkann) è quella neoliberista classica: prestito d’onore per gli studenti e indebitamento per gli studenti; accettare lavori che non coincidono con la formazione acquisita; scambiare il desiderio di “fare” con paghe basse e nessuna garanzia.
Concludo autocitandomi con uno stato scritto ieri su facebook che mi è uscito proprio dal cuore:
Le leggi per i finanzieri, il comando politico ai banchieri, la morale dai padroni…ma che cazzo di mondo è questo? Certamente non il mio.

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