venerdì 24 gennaio 2014

Zizek su Berlusconi

(vignetta del grandissimo Vauro)

Sinceramente Berlusconi speravo di poterlo archiviare almeno per qualche tempo. Quest’uomo ha rotto i coglioni, rompe i coglioni dal 1994 e ci vuole un po’ di respiro. D’altra parte mi pare pure superfluo parlarne perché tutti sanno chi è Berlusconi, tranne gli ignoranti senza speranza e i complici pagati, i servi. Per altro con queste due categorie è inutile parlare. Gli ignoranti senza speranza sono inguaribili e ai servi non interessano altri discorsi che quelli del padrone che elargisce loro soldi, favori, cariche, ecc.
Ma siccome Renzi ha pensato bene di resuscitarlo, andando a parlare della legge elettorale con un pregiudicato fautore del porcellum (una porcata di legge elettorale) e allora anch’io torno a parlare di Berlusconi chiedendo scusa al pubblico. In effetti ho la bacheca di facebook per parlare di queste miserie, il blog lo vorrei un po’ preservare, ma ogni tanto mi tocca per forza.
Infine, non bisogna cedere al disgusto e alle palle rotte, ma fare storia e fare storia da subito. Ribadire sempre e in ogni modo CHI è Berlusconi e COSA rappresenta.
Ieri, mentre leggevo Benvenuti in tempi interessanti di Slavoj Zizek, e precisamente il capitolo II Il soggetto non interpellato mi sono imbattuto in questo breve pensiero:
… Perfino la burocrazia statale non è più vista come la classe universale hegeliana, come risulta evidente nel caso dell’Italia di Berlusconi. Ciò che rende Berlusconi così interessante come fenomeno politico è il fatto che lui, l’uomo politico più potente del paese, si comporti in modo sempre più spudorato: non solo ignora o neutralizza politicamente le inchieste giudiziarie sulle sue attività criminose per favorire i suoi interessi affaristici privati, ma mina sistematicamente anche la dignità fondamentale di un capo di Stato. La dignità della politica classica è fondata sulla sua elevazione al di sopra del gioco degli interessi particolari della società civile: la politica è “alienata” dalla società civile, si presenta come la sfera ideale del cittadino in contrasto con il conflitto degli interessi particolari che caratterizza il borghese. Berlusconi ha di fatto abolito questa alienazione: nell’Italia di oggi il potere statale è esercitato direttamente dal vile borghese, che apertamente e senza remore sfrutta il potere statale come mezzo per proteggere i suoi interessi economici. Con il voto di fiducia del 14 dicembre 2010 l’oscenità parlamentare ha raggiunto una nuova vetta: Berlusconi ha apertamente comprato (con denaro e altri favori) i voti di cui aveva bisogno da deputati dell’opposizione; il loro prezzo veniva discusso in pubblico.
Di Berlusconi tornerò ad occuparmi presto perché ho letto che il PD vuole porre le basi per la legge sul conflitto di interesse. Stavolta, però, sarà Renzi ad andare nella sede di Forza Italia per discutere di questa legge con Berlusconi.

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