venerdì 15 novembre 2013

Ma fatevi un biocidio nell'ano


Sinceramente non credo al fatto che gli americani e i loro servi, cioè alleati, esportino la democrazia. Non credo neanche alla guerra al terrorismo. Sono due cazzate degne dei mentecatti che ancora credono a queste emerite stronzate.
Però non sono neanche il tipo che scrive sul muro 1 100 1000 Nassyria. A me fanno solo pena quei poveretti (soprattutto meridionali) che vanno in Iraq Afghanistan o in chissà quale buco del culo del mondo perché è l’unico modo che hanno trovato per fare qualcosa di soldi.
Com’è stupida retorica e imbecille la pubblicità della Barilla. Il solito coglione che torna da chissà dove che trova la solita vecchia bavosa che…HA FATTO LE TAGLIATELLE. E sticazzi? Non comprerò mai la Barilla, almeno finché farà queste pubblicità vomitevoli.
Stamattina ho avuto un impedimento in italiano. Nella lingua italiana. Ho scritto ad una tizia su anobii perché volevo sapere se il sito è in disarmo. Però “disarmo” mi pareva un termine troppo forte; ne ho pure cercato un altro ma non andava bene. Il fatto è che in italiano ero sincero, ma brutale. E allora ho sostituito “disarmo” con stand by. È più soft stand by, credo. Il fatto è che anobii mi pare in smerdamento completo. È più di un mese che cerco di aggiungere un nuovo libro, ma niente. Poi han problemi con le copertine. E che cazzo.
Uno dei problemi del mondo del lavoro è quel tipo lì, quello stachanov con sette-otto figli a carico che deve lavorare lavorare lavorare. Nun t’avess’ prurut’ ‘o cazz’, stess’m appost.
Sono molto contento di aver ricevuto i cinque opuscoli anarchici che avevo ordinato. Non vedo l’ora di leggerli e di parlarne qui. Leggere gli scritti anarchici è come leggere Artaud: un’operazione di igiene mentale. Dopo tante coglionerie, ci vuole lo sfavillio abbagliante e quasi insopportabile della verità nuda e cruda.
Ho fatto un bel discorsetto all’Adelphi. In pratica secondo me le grandi opere letterarie non possono stare fuori commercio per troppo tempo. È una bestemmia contro la cultura. Prendiamo Cime abissali di Zinov’ev. Un’opera in due volumi uscita tra il 1977-1978, ovvero 35 anni fa. Secondo me si dovrebbe mettere un tetto temporale alle grandi opere fuori commercio. Massimo massimo 30 anni. Ma pure 25 anni, che sarebbe pure meglio. Invece di stampare tante cacate, vedete di ristampare più spesso i capolavori, please. Ovviamente non mi prenderanno in considerazione, ma almeno lo dico.
Segnalo due fatti sulla Campania: una è quella sulle dichiarazioni del pentito Schiavone sui rifiuti tossici seppelliti illegalmente e un’altra sull’acqua avvelenata. Bella scoperta del cazzo, mi fa piacere che siano diventate due notizie della strafottuta attualità di cui scordarsi dopo 10 minuti. Ma porco dio. È già tutto scritto in Gomorra anno 2006 e son cose che si sanno anche da prima. Tutti a scoprire l’acqua calda e a inventare parole da stronzi come “biocidio” che fa il pari con quell’altra cacata di parola “femminicidio”. Comanda la camorra e nessuno ci può fare un cazzo, avete capito?
Ultimamente su facebook ho intravisto un video (non visto perché vederlo tutto non reggevo). C’era un tizio anziano, una brava persona, che diceva: Renzi? Non lo voterò mai! A ‘sto punto voto Civati.
AH BE’! allora siamo in quindici botti di ferro. La solita miseria, niente da aggiungere.
Per il resto, niente da segnalare.
Solo il fatto che è difficile vivere con fotocopie di fotocopie di fotocopie di essere umani sempre uguali.

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