lunedì 18 febbraio 2013

Travaglio e la Sinistra furba, moooooolto furba [seconda parte]



Pubblico per iscritto la seconda e ultima parte dell’intervento pronunciato da Marco Travaglio a Servizio Pubblico il 7 febbraio scorso.
Questo intervento è utile per ripassare la storia politica recente e per mostrare quanto siano scarsi e in malafede quelli del PD in particolare e quelli del centro sinistra in generale.
Ovviamente parlo di forze parlamentari che hanno finora fatto solo schifo.
Io il PD, dopo quindici anni, non lo voto più. Non sanno stare al governo, come opposizione fanno semplicemente CACARE e quindi, siccome io lo stesso cesso non lo voto, ho deciso di votare una cosa nuova: il Movimento 5 Stelle. Spero che tanti seguano il mio esempio.
Visto che non sono così cretino da essere un ultras (sono ultras delle idee, non dei partiti) mi farebbe piacere se gli italiani votassero anche altri movimenti nuovi tipo SEL, Rivoluzione Civile, Fare per fermare il declino.
PDL LEGA PD, mandateli affanculo.
Buona lettura.

Berlusconi è fatto così. Come dice Vergassola “mente sapendo di smentire”.
Dice tutto e il contrario di tutto, perché? Perché così prende i voti sia di quelli che credono a tutto, sia di quelli che credono al contrario di tutto. E costringe gli altri a riprenderlo. Quando ha detto “restituisco l’IMU in contanti”, proprio il ragionier Spinelli con le buste arriva, Repubblica ha titolato in prima pagina “Berlusconi: restituirò l’IMU” ed è giusto che sia così; i giornali devono riprendere quello che dicono i politici e se poi non è vero, smentirlo.
Anche noi, quando è venuto a Servizio pubblico, gli abbiamo smontato in diretta le balle sull’IMU e quelle sul complotto delle banche tedesche, ma il giorno dopo, Repubblica e Saviano, hanno detto che avremmo dovuto proprio ignorarlo e allora perché non lo ignorano anche loro? Si rendono conto che è impossibile ignorare un protagonista.
Quello che stona in questa campagna elettorale non è che Berlusconi sta dappertutto e parla dappertutto; perché? Perché l’ha sempre fatto e poi perché anche gli altri hanno le loro televisioni, insomma vanno anche loro dappertutto.
Il problema è che quando parlano gli altri, di solito, non lasciano segni tangibili. Se invece di ridere o indignarsi per le sue bugie, lo sfidassero con delle proposte chiare semplici popolari, provando una volta tanto a fare le lepri anziché i cacciatori, magari invertirebbero il trend. E dire che hanno delle praterie, davanti. Non so, potrebbero fare una bella proposta legge ordine per mandare in galera evasori corrotti concussori falsificatori di bilanci amici dei mafiosi, oppure una bella proposta per un taglio netto ai costi della casta di cui non parla più nessuno tranne il solito Grillo.
Invece balbettano, cincischiano; perché? Perché altrimenti di qua si sfila Vendola, di là si sfila Monti, in centro si irrita Casini (noto trascinatore di folle…) e c’è pure il rischio che magari Ingroia sia d’accordo, che è il timore peggiore che hanno.
L’altro giorno è uscito un Manuale del perfetto candidato del PD, con le rispostine precotte da dare nel caso che un giornalista faccia domande. È una robina, un po’ un brodino, ecco. Per esempio sulla corruzione e l’evasione sono riusciti a scrivere cinque righe cinque di pura banalità. Sulla riforma Fornero, sentite cosa devono rispondere i candidati: “Noi non intendiamo toccare la riforma dell’articolo 18 nella formulazione alla tedesca” che è un’ottima risposta per le elezioni in Germania, ma si vota in Italia, l’hanno capito o non lo sanno?
L’ha ammesso persino Massimo D’Alema: “La campagna elettorale è iniziata male. Abbiamo avuto l’impressione di avere già vinto, pensavamo a chi fa il ministro e il sottosegretario e mentre eravamo impegnati in questo dibattito inquietante che porta pure male, Berlusconi ha recuperato otto punti. Sottovalutarlo è un errore che abbiamo già fatto e che non dobbiamo ripetere. Diamoci una mossa!” E proprio adesso che D’Alema comincia a capire non lo candidano? Ma allora vuol proprio dire suicidio.
Intanto gli elettori, poveri martiri, assistono a questo spettacolo senza avere la più pallida idea di che cosa il centro sinistra vuole fare al governo e nemmeno con chi vuole fare questo benedetto governo. Non hanno ancora nemmeno capito se Vendola è un alleato fino al 26 febbraio e poi dal 27 arrivano Monti, Fini e Casini.
Nel ‘76 Montanelli lanciò il famoso slogan “Turatevi il naso e votate DC”, adesso quello slogan è superato da un altro molto più moderno e anche più riformista “Bendatevi gli occhi e votate PD”.

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