domenica 10 febbraio 2013

La souvenir


E così non penso.
E se penso sbaglio, e se penso stacco, e se penso scazzo.
E devio.
Ma esiste la deviazione? Non avendo un centro, un punto fisso o d’appoggio, da dove viene la deviazione? Come faccio a dire: ecco, ora sto deviando? Deviando da dove, da cosa?
Non si sa. Per saperlo dovrei pensare e cogitare.
Ma ora io non penso.
E se penso sbaglio, e se penso stacco, e se penso (soprattutto) scazzo.
C’è un tradimento strutturale. Un venire meno al piacere fondamentale.
Capita, mi verrebbe da dire. È fisiologico, mi verrebbe da giustificare. Chissenefotte, potrei sbottare.
Ma preferisco non dire niente, non pensare.
Perché se penso sbaglio, se penso stacco, se penso (ecco, la parola) scazzo.
Come il basso in alcune canzoni. Se il basso scazza, poi la musica diventa una merda.
Per avere una buona musica, la batteria deve rullare, la chitarra suonare e il basso accompagnare.
Si sottovaluta il basso, mentre è uno strumento molto importante.
Ieri ho partecipato a un piccolo incontro del Movimento 5 Stelle. Eravamo pochissimi, tutta gente comune, tutte persone tranquille che avevano voglia di cambiare e dialogare.
Sono stato molto contento.
Non c’era manco una merda umana. E al mio paese ce ne sono molte.
Si vede che ronzeranno da altre parti, in cerca di soldi e favori. Sono come le mosche che volano e si posano sulla merda. Ieri, al piccolo raduno, non c’era neanche una di queste mosche.
Poi non ho capito, ma tu chi sei? Non vorrei dirlo, ma mi sembri un souvenir. Un souvenir è un oggetto che tieni lì sul mobile e che non serve a un cazzo. Un oggetto inutile che, al massimo, può essere sfizioso o evocare bei ricordi. In realtà, ripeto, non serve a un cazzo.
Tu sei sfiziosa, evochi bei ricordi, ma non servi a un cazzo. Sei un souvenir?
Mi dico, forse un giorno scoprirai la sua utilità. O forse la sua utilità la conosci già, ma ancora non è il momento di utilizzarla. Ancora le carte sono coperte. Son così belle le carte coperte, piene di mistero. Solo che la carta coperta è una possibilità. Una promessa.
Tu sei una possibilità? Sei una promessa?
Non saprei.
Facciamo che non sei un souvenir né una carta coperta.
Vogliamo dire che sei una stronza? Come finirà la storia?
Non si sa perché qui i personaggi sono almeno quattro. Lei, la sua stronzaggine, Lui e la sua stronzaggine. Lui e Lei in realtà sono personaggi secondari. È la stronzaggine che si sdoppia la vera protagonista.
Sdoppiandosi, la stronzaggine dà vita a una terza stronzaggine che nasce dall’incontro delle due stronzaggini precedenti. È lei che deve rivelarsi e che guiderà il tutto.
Ora: cosa può rivelare la stronzaggine? Dove può portarti la stronzaggine?
Aspetta e vedrai. Non manca molto.

2 commenti:

  1. ..davvero belle le carte coperte..e anche lo scazzo all'inizio del post è interessante :)

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    1. sì, sono belle, perché ti fanno pensare al mistero e alla possibilità.
      purtroppo ci sono alcune carte che o si mostrano cattive o, peggio ancora, con il lato bianco.

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