sabato 8 dicembre 2012

Nicla Vassallo ovvero scrivere cazzate su anobii

(sticazzi se metto una foto di Nicla Vassallo; meglio questa)

Su Venerdì di Repubblica di ieri c’è un articolo di Nicla Vassallo dedicato al sito di libri e lettori anobii.
È talmente pieno di scemenze, inesattezze, presunzione, snobismo e saccenteria che non so da dove cominciare.
Forse è una buona idea cominciare dall’inizio.
Già l’incipit dedicato ad una cosa che diceva la sua bisnonna altera, progressista e ottocentesca non lascia presagire nulla di buono: “Dei libri che leggerai, dovrai conservarne grande parte nella biblioteca privata, da non sfoggiare agli ospiti. Per evitare loro ogni imbarazzo”.
Eh? Sfoggiare? Che c’entra sfoggiare? io i libri penso solo a sistemarli come meglio posso, a spolverarli e a prendermene cura. Poi i posti quelli sono. Chi viene a casa mia se li vede: bene, se gli interessa commentare qualche libro o sfogliarlo per me va bene. Va pure bene se non gliene frega un cazzo a nessuno dei miei libri. Perché dovrei nasconderne qualcuno? E quali dovrei nascondere? E se poi nascondo un libro che poteva far nascere una bella discussione o stimolare la curiosità dell’ospite? Diciamolo, è un’idea che non sta né in cielo né in terra.
Di seguito Nicla ci tiene a far sapere che è assente dai social network. Non è presente né su Facebook né su Twitter. E allora? C’è ancora chi crede che stare sui social network sia da bimbominchia e, invece, il non starci sia sinonimo di intelligenza? Chi sta sui social network non è per forza un ritardato e chi non ci sta non vuol dire che sia un fine intellettuale. Dai, su, alziamo un po’ il livello della discussione per favore. Siamo nel terzo millennio, eh.
Poi Nicla fa notare che La Repubblica di Platone su anobii riceve un 3 su 5. Sì, ed è “normale”.
Un testo come La Repubblica di Platone non è fatto per essere né popolare né “ben voluto”. Da sempre la vera filosofia è così. La filosofia è spesso complessa e prende spesso posizioni impopolari, astruse al grande pubblico. Platone non è mica Kinsella, professoressa Vassallo.
Quando una filosofia diventa popolare, di moda, è sempre una cazzata. Almeno questa è la mia esperienza.
“Incerta la competenza degli Anobianii”, scrive Nicla. Incerta è una parola errata. Gli Anobianii sono lettori e quindi di sicuro parlando di libri, parlano di una cosa che conoscono bene o almeno sufficientemente bene. Ma poi scusate, dove e in che modo si prende questa certificazione di competenza? C’è qualche scuola che rilascia un certificato di “lettore competente”?
La competenza degli Anobianii è quella media che ci vuole per parlare di libri, ovvero diploma, laurea e grande esperienza in fatto di libri. E amore per la lettura, soprattutto.
O forse possono commentare i libri solo i professori universitari? Forse solo i professoroni hanno il diritto di esprimersi sui libri? E la libertà di espressione dove la mettiamo?
“Si narra che gli Anobianii si calino nel ruolo del bellimbusto letterario e “cucchino” esibendo numero di volumi: volumi letti, volumi non ancora iniziati, volumi in lettura, volumi in consultazione… Si classificano in maschi e femmine, dichiarando età e luogo di residenza: coordinate minimali, utili per rimorchiare nel mondo reale?”
Ma chi la narra ‘sta cazzata? Ma chi lo dice che chi sta su anobii lo fa per rimorchiare? È possibile che succeda e che ci sarebbe di male? E siamo sicuri che non siano semplicemente una minoranza?
Non mi pare un discorso né intelligente né, soprattutto, fondato su basi valide.
Ci sono, è vero, alcuni utenti che giocano a fare i superman della recensione e fanno i buffoni, ma sono sempre una minoranza. In generale, il servizio reso dagli Anobianii al mondo dei libri e della lettura è davvero molto buono.
Ho l’impressione che la Vassallo rimpianga i bei tempi dove di libri si parlava solo nei salotti dei borghesi radical chic. Forse le dà fastidio il fatto che grazie a internet la cultura possa diventare davvero popolare e non solo appannaggio dei cattedratici e dei loro lacchè.
Forse alla Vassallo dà fastidio che su anobii non se la fili nessuno, chi può dirlo?
Anobii è un bel sito. Dà la possibilità di scoprire tanti libri, di leggere magnifiche recensioni e perché no? anche di divertirsi e cazzeggiare.
Io devo ad Anobii la scoperta di libri che forse mai avrei conosciuto da solo: La scheggia di Zazubrin, Appunti di un guardiano notturno di Zinov’ev e molti moltissimi altri ancora.
Ho avuto, altresì, l’occasione di conoscere virtualmente molti lettori appassionati che mi hanno regalato emozioni e utili informazioni parlandomi della cosa che amiamo di più al mondo: i libri.
Torni nel suo mummifico mondo universitario, cara Vassallo, noi stiamo benissimo senza di lei.

3 commenti:

  1. http://foglianuova.wordpress.com/2012/12/08/nicla-vassallo-alla-larga-dagli-anobiiani-lettori-saccenti-e-un-po-marpioni/#more-37507

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  2. d'accordo in tutto tranne nel linguaggio usato con ricorrente uso di c e sui derivati...

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