giovedì 8 novembre 2012

Il dodecalogo di Beppe Grillo


Devo fare una piccola premessa.
Ho pubblicato finora le prime tre parti del programma politico del Movimento 5 Stelle e lo completerò prossimamente, ma devo correggere il tag.
I post dedicati al Movimento di Grillo avranno il tag Movimento 5 Stelle, mentre le vicende che riguardano Monti, PDL, PD e altra merda resteranno con il tag "politica".
Voglio distinguere questo sistema di cialtroni, indegni e ladri dalle questioni politiche che pone il M5S.
M'interesso al Movimento 5 Stelle perché è la mia scelta per le prossime elezioni politiche. Non me ne frega un cazzo del PD, di Bersani e di tutte le minchiate del centro sinistra. Andate a cacare.
Ho avuto un piccolo dialogo con una donna che si dichiarava "di sinistra" e che voterà PD nonostante (parole sue) gli ultimi vent'anni catastrofici e l'indecenza del PD.
Buon per lei. Io ritengo che la politica sia un bisogno da miserabili e un'illusione e io voglio semplicemente illudermi meglio che dare il mio voto a Martin Luther Pompa delle Bettole.
Oggi posto il dodecalogo di Grillo e pubblicherò tutto quello che ritengo vero e utile del Movimento perché a me il circo che han messo su per denigrarlo mi fa letteralmente girare le palle. Ovviamente, il mio non è un appoggio incondizionato, cieco o supino. Sarò sempre vigile e contesterò quello che non mi trova d’accordo.
Una postilla. Votare PD è aderire alla teoria dello "stesso cesso". Cioè i politici possono fare schifo quanto vogliono tanto gli stronzi che votano non hanno scelta. Bè, io la scelta me la prendo.

1. Nessuna alleanza.
Antonio di Pietro ha la mia stima, ma il M5S non si alleerà né con l’Idv, né con nessun altro. Il M5S vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco.
2. La poltrona sarà una sola.
Chi sta svolgendo un qualunque incarico elettivo non può dimettersi per concorrere ad altre cariche elettive (es. chi è consigliere non può candidarsi a deputato, chi è senatore non può candidarsi a sindaco).
3. Tetto di 5 mila euro.
Gli eletti del M5S tratterranno per sé una parte degli emolumenti, oggi fissata in un massimo di 5.000 euro lordi, e restituiranno la rimanenza allo Stato.
4. Moneta unica e referendum.
La decisione di rimanere nell’euro spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum, questa è la mia posizione. Io ritengo che l’Italia non possa permettersi l’euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo.
5. Due mandati.
Il M5S non candida chi ha svolto due mandati anche se interrotti.
6. Appoggio sulle istanze.
Il M5S supporta e appoggia le istanze dei movimenti con obiettivi comuni, come è avvenuto per il no al nucleare, l’acqua pubblica, il No Tav e il No Gronda, eccetera.
7. No ai leaderini.
Nel M5S non ci saranno primarie (non si votano leader o leaderini) per le elezioni politiche, ma la scelta di portavoce per la Camera e per il Senato. Il loro compito sarà l’attuazione del Programma elettorale in stretta collaborazione attraverso la Rete con gli iscritti.
8. Programma in fieri.
Il Programma del M5S esiste (chi dice il contrario mente) ed è visibile sul blog. Prima delle elezioni politiche sarà integrato e migliorato dagli iscritti con una piattaforma on line.
9. Rimettere il mandato.
Il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha l’obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni 6 mesi). Nel caso questo avvenisse deve essere preceduto da un’informazione pubblica e dettagliata del suo operato sul portale con votazione estesa a tutti gli iscritti del Comune e della Regione di riferimento, o dell’intero corpo elettorale del Parlamento.
10. No ai rimborsi elettorali.
Il M5S non ha incassato alcun rimborso elettorale per le regionali e non lo incasserà per le prossime politiche.
11. Interviste sì, talk show no.
Non sono “vietate” interviste di eletti del M5S trasmesse in tv per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili. È fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come nelle reti Rai, Mediaset e La7.
12. Al voto.
Il M5S vota le proposte che aderiscono al Programma anche se dei partiti.

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