domenica 11 novembre 2012

I consigli di Travaglio a Grillo che condivido in pieno

Giacché ho pubblicato il dodecalogo di Beppe Grillo che ci aiutava a chiarire alcuni punti del Movimento 5 Stelle pensiero, stasera posto i dieci consigli (non richiesti per la verità) di Marco Travaglio a Beppe Grillo.

Beppe, sorridi di più, cazzo. Lo so che in questo momento non c’è molto da ridere sotto nessun punto di vista, ma i musi lunghi e i denti digrignanti lasciali ai politici, che del resto ne hanno ben donde.
Beppe, sei troppo aggressivo. Un’esagerata aggressività mette ansia e non è per niente rassicurante. Nei casi di Giovanni Favia e Federica Salsi, un abbraccio pubblico sarebbe stato la scelta migliore; magari con una spiegazione delle critiche ai loro comportamenti.
Capitolo insulti. Molti di quelli che lanci alla casta e ai giornalisti leccapiedi sono sacrosanti. Ma ora la casta è morente e anche i giornalai prezzolati si sentono poco bene: il dispetto più feroce, d’ora in poi, è d’ignorarli.
Per quanto riguarda i rapporti con la stampa non fare come i politicanti che attaccano i giornalisti che li criticano. Molto meglio sarebbe confutare le critiche nel merito.
La tv fa schifo, è in mano a quelle chiaviche dei partiti e i talk show fanno cacare, ma vietare sempre e comunque a candidati ed eletti in tv è un errore. La libera stampa, quando è libera e rappresenta i cittadini, ha diritto di fare domande e obiezioni, e il candidato e l’eletto hanno il dovere di rispondere.
Il web è importante e tu lo stai utilizzando la meglio, ma molti italiani, per i più svariati motivi, internet o non ce l’hanno o non lo frequentano. Leggono i giornali, ascoltano la radio, soprattutto guardano la tv. Chi fa politica non può ignorarli, anche perché sono il grosso degli ASTENUTI.
Quelli che dicono che il M5S non ha un programma dicono una cazzata, il programma c’è eccome. È certamente un programma ancora in fieri in cui mancano spesso le spiegazioni sul “come” e sul “con quali soldi”. Mancano voci come la lotta alla criminalità economica, prima causa della crescita zero in Italia; lotta alla criminalità organizzata, seconda causa; riforma della giustizia per farla funzionare di più e meglio. Tanti magistrati e giuristi potrebbero dare consigli interessanti per rimpolpare il programma.
Per quanto riguarda il “referendum sull’euro” siamo un po’ nella nebbia. Come si vive con l’euro lo sappiamo, come si vivrebbe tornando alla lira (che poi figurati se sarà mai possibile) non lo sa nessuno. I salti nel buio sono controproducenti, perché spaventano gli elettori. Urge spiegazione, possibilmente convincente.
Per quanto riguarda i candidati del M5S è bella tutta questa gioventù piena di idee e di entusiasmo, ma mentre in Parlamento tutto ciò è un vantaggio al governo è un handicap. Lì ci vuole gente esperta e competente: indicare al più presto i nomi di chi, in caso di vittoria elettorale, sarebbero il premier e i ministri.
Ultimo consiglio. Di’ a Gianroberto Casaleggio de tajarsi i capelli, così nun se po’ guardà!

(madonna santissima...)

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