venerdì 5 ottobre 2012

Il commento più stupido della storia


Ecco l'occasione di mostrare empiricamente un caso di stupidità clamorosa.
Oppure, se volessimo usare un'altra espressione, il GRAZIE AL CAZZO più grande della storia dell'uomo.
Prendiamo un libro, un romanzo qualunque. Diciamo Il giunco mormorante della Berberova.
Scriviamo un commento a questo romanzo. Un commento normale, non molto lungo. Quello che ci è piaciuto, i personaggi, la storia e considerazioni varie.
E ora, ecco lo show: un tipo che a questo commento risponde: "sì, ma c'è anche altro".
E GRAZIE AL CAZZO! ahahahahahahahahahahahahah!
Ma come si fa a essere così idioti? Qualsiasi libro si presta a infiniti commenti, nessuno può scrivere tutto, esaurire l'intero complesso di possibilità ermeneutiche. L'interpretazione è virtualmente infinita, ci sarà SEMPRE "molto altro" da dire.
O si commenta a sua volta, o si pongono domande e chiarimenti sul commento letto. Non puoi scrivere "sì, ma c'è molto altro", dai.
Ok, condiviso con voi questo enorme e divertente GRAZIE AL CAZZO, vediamo i programmi e le idee di questo weekend. (mi fanno troppo ridere i GRAZIE AL CAZZO, dovevo parlarne)
Allora, come letture devo completare la rilettura di Gente di Dublino di Joyce e Amore di Inoue Yasushi, leggere La vita agra di Bianciardi e dare un'occhiata allo Spinoza di Giuseppe Rensi.
Come musica voglio scoprire il trombettista Nini Rosso e ascoltare il celebre Il silenzio.
Come arte, c'è quella carta da pacchi marrone chiaro che mi aspetta da un po' e di cui dovrò riparlare (si tratta soprattutto di un discorso sulla libertà).
Come pensieri dominanti mi dedicherò a stare lontano dai piagnoni perché il piagnisteo spegne i neuroni, stare vicino a chi continua a lagnarsi non fa bene al cervello: 30 minuti di ascolto di lamentele spengono, per così dire, i neuroni dell'ippocampo, l'area cerebrale coinvolta nella soluzione dei problemi. L'unica strategia di sopravvivenza è quella di allontanarsi in fretta da chi trova tutto negativo e ti ammorba i coglioni.
Infine, dedicherò il tempo che mi resta a sperare nella subitanea morte di mio padre perché è un gran pezzo di merda.
Alla prossima.

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