martedì 12 giugno 2012

4 pensieri INVERSI



Il libro Poesie di Sandro Penna è tornato a casa - sono felice anche perché non è stato facile.
I cinque maggiori siti di vendita di libri on line l’avevano esaurito, alla casa editrice Garzanti pure e per tutta Napoli non ero riuscito a trovarlo. Fortunatamente, dopo aver fatto una mega ricerca su internet, ho trovato un sito che l’aveva. Diciamo che ho dovuto sborsare 6/7 euro in più del normale, ma fa niente. Ci tenevo troppo che Sandro tornasse a casa, avere una copia mia, una copia pulita e non sporcata da mani indegne … suka!



Come serie televisive poliziesche la mia predilezione va a telefilm come Poirot, La signora in giallo e Colombo. Ho accettato l’avvento di nuove serie che, tralasciando la genialità del singolo investigatore, danno spazio alle tecniche scientifiche più sofisticate, agli effetti speciali sempre più speciali e che tengono conto dei gusti sempre più spara-insegui-ammazza-sangue delle nuove generazioni. Quelle che non sopporto sono quelle dedicate ai serial killer. Sia perché con ‘sti serial killer hanno rotto i coglioni, sia perché poi lì i poliziotti americani sono ancora più antipatici del solito e si credono ancora di più stocazzo (loro e il fottuto FBI di Quantico).
Una serie che apprezzo è CSI – Scena del crimine perché mi piace il modo in cui la scienza può aiutare la polizia a scoprire i criminali. Mi piacciono molto le puntate dove c’è comunque un intrigo, i colpi di scena, dove l'elemento umano è predominante insomma.
Una cosa che non capisco delle tre serie CSI – Scena del crimine è la caratterizzazione dei personaggi principali, soprattutto il loro rapporto con le donne. Sembra che debbano essere per forza tristi e complicati. Mi pare un modo di arruffianarsi il pubblico abbastanza penoso.
In CSI Las Vegas, Gilbert "Gil" Grissom è introverso e non perde occasione per raccontare che da bambino giocava con le bambole e per questo veniva preso in giro dai coetanei, ha una madre sordomuta e lui stesso soffre di un male alle orecchie (il nome della malattia l’ho scodato). In tutte le puntate ha dei flirt con le donne. O meglio: le donne mostrano interesse, ma lui se ne frega. Non accetta mai il corteggiamento, non ci esce mai a cena, ecc. Bisogna aspettare ben nove stagioni perché finalmente si abbia il lieto fine con Sara Sidle.
In CSI Miami, Horatio Caine vive nel ricordo del defunto fratello Raymond, scopre che la madre è stata uccisa dal padre che era spesso violento, nella quarta stagione sposa Marisol Delko, sorella di Eric, ma quest'ultima muore (ovviamente), uccisa dalla banda dei Malanoche. Nella sesta stagione scopre di essere il padre di un ragazzo di sedici anni, avuto dalla sua ex fidanzata Julia Winston (una pazza squinternata).
In CSI New York, che conosco meno, Mac Taylor è uno strapatriota convinto e nella vita ha tre priorità: l'onore della sua nazione, la sicurezza della sua città e l'integrità del suo laboratorio. Sì, è talmente americano da dare ai nervi. Giustamente ha perso la moglie, Claire, negli attentati dell'11 settembre 2001. Alla fine un po’ si salva perché nel tempo libero suona il basso nei locali jazz … solo che pure Bobo Maroni suona uno strumento nei localini, quindi ci andrei piano con i facili entusiasmi.



Passiamo alla politica e a una cosa che mi fa incazzare. La notizia è che Fioroni (siate felici se non lo conoscete) ha dichiarato che se Bersani dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del partito, l'ex ministro è pronto a candidarsi per le primarie, ecc. ecc. ancora altri blà blà blà sui gay.
Cioè ancora? Ma quanti cazzo di anni deve andare avanti 'sta discussione sugli omosessuali? Ma ci prendete tutti per mongoloidi? Una questione la si affronta e la si esaurisce, non è possibile che ‘sti stronzi dei politici tornino sempre sulla stessa questione pur di non parlare dei problemi reali e gravi del Paese! È un giochino umiliante! Io, comunque, non ci casco. Mi avete rotto i coglioni. Ma qual è ‘sto problema coi gay? Vogliono essere riconosciuti come coppia? Embè? Fatelo cazzo! Vogliono sposarsi? Che si sposino! Vogliono farsi una famiglia? E se la facciano! Io non capisco. Ma dove sta scritto che la coppia è solo uomo donna? E soprattutto ma su quali fatti basano che il meglio è la coppia uomo donna? Perché? In tutte le coppie etero c’è felicità o serenità? Non ci sono i divorzi? Non c’è violenza? Non ci sono litigi e traumi per i bimbi? Non capisco. Proprio in questi giorni si parla di quella stronza di Genova che ha fatto morire il suo bambino insieme a quel drogato imbecille del suo compagno. E allora? Aboliamo le coppie etero? Mi si potrebbe dire: eh, ma l’influenza sui bambini … scusate. Ma se da una coppia etero, magari pure serena, vengono poi delle persone omosessuali non vale pure il contrario? È perfettamente logico che da una coppia gay, magari pure serena, vengano su delle persone non omosessuali. O mi sbaglio?
Oppure si potrebbe dire che magari uno è omosessuale perché la sua famiglia faceva schifo, violenze, traumi, ecc. e quindi una persona potrebbe NON essere omosessuale proprio perché la coppia omosessuale dove stava faceva schifo ecc.
Problema risolto.



Chiudo con la telefonata di una persona, una signora sui sessant’anni, che voleva mia madre. Mia madre non c’era e quindi dopo averglielo comunicato stavo riattaccando. E invece no.
La gentile signora con la voce lenta e nasale da provocare istinti suicidi nell’ascoltatore, ha avuto la bella idea di farmi l’in bocca al lupo per il lavoro aggiungendo che poi è la “cosa più importante”.
Io non ero molto attento e ho risposto con un “purtroppo sì” che l’ha lasciata per qualche attimo sospesa. La signora, poi, ha cercato di chiarire giustificare dicendo che con il lavoro “uno si realizza”. Io non ho aggiunto altro, dicendo “sì sì, certo”, giusto per troncare la conversazione.
Sinceramente non ci sto. Per me il lavoro non è la cosa più importante, è la cosa più stupida e scocciante, invece. Poi, se qualcuno si realizza con il lavoro, faccia pure, io ho ben altro da fare.
Se la gente si è scimunita con questo lavoro, se ormai non si può più tornare indietro son cose che non mi riguardano. Il lavoro è un’invenzione umana. Una galera umana.
Io non faccio parte dello stupido coro “il lavoro nobilita l’uomo” e altre idiozie. Stai un bel po’ di tempo a cercarlo, un bel po’ di tempo a farlo lamentandoti, il resto è pensione da fame e morte.
Il tutto condito da scocciature, ansie, stress e sfruttamento. Per quale dannato motivo? Nessuno lo sa. Tutti preferiscono non pensare e andare a lavorare.
Il problema è che uno è costretto a seguire i pazzi nel loro delirio, devi per forza stronziarti appresso a quelli che si “realizzano nel lavoro”. Una vera condanna; non c’è spazio per noi disinteressati.
Io, per parte mia, ho le poesie di Penna, la filosofia di Sgalambro, le cattiverie di Paul Valéry, la pittura di Gauguin, il romanzo di Salinger, il libro di storia moderna … cosa me ne frega a me del lavoro? dove trovo il tempo?

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