martedì 8 maggio 2012

Dio secondo la scienza Patafisica


Dio è inesteso per definizione, ma ci è permesso, per la chiarezza dell’enunciato, attribuirgli un qualsiasi numero di dimensioni più grande di zero benché non ne abbia alcuna, se queste dimensioni scompaiono nei due membri delle nostre identità.
Ci accontenteremo di due dimensioni affinché si possano agevolmente rappresentare figure di geometria piana su un foglio di carta.
Simbolicamente Dio è indicato da un triangolo, ma le tre Persone non devono essere considerate come vertici o lati. Sono le tre altezze di un altro triangolo equilatero, circoscritto al tradizionale.
Ipotesi conforme alle rivelazioni d’Anne-Catherine-Emmerich, che vide la croce (che noi consideriamo come simbolo del Verbo di Dio) a forma d’Y, il che essa spiega con la ragione fisica che nessun braccio di lunghezza umana avrebbe potuto essere teso fino ai chiodi dei rami di un Tau.

Dunque, POSTULATO:
Fino a più ampie informazioni e per nostra comodità provvisoria, supponiamo Dio in un piano e nella figura simbolica di tre rette uguali, di lunghezza a, originate da un medesimo punto e che formano angoli di 120 gradi tra di loro. È dello spazio tra esse compreso, o del triangolo ottenuto congiungendo i tre punti più lontani delle rette, che ci proponiamo di calcolare la superficie.
Sia x la mediana prolungamento di una delle Persone a, 2y il lato del triangolo al quale la mediana è perpendicolare, N e P i prolungamenti della retta (a + x) nelle due direzioni dell’infinito.
Abbiamo:
x = ~ - N – a – P.
Ora
N = ~ - 0
e
P = 0
Per cui:
x = ~ - (~ - 0) – a – 0 = ~ - ~ + 0 – a – 0
x = - a.
D’altra parte, il triangolo rettangolo i cui lati sono a, x e y ci dà
a^2 = x^2 + y^2.
Ne deriva, sostituendo a x il suo valore (- a)
a^2 = (-a)^2 + y^2 = a^2 + y^2
Per cui:
y^2 = a^2- a^2 = 0
e
y = √0.
Dunque la superficie del triangolo equilatero che ha per bisettrici dei suoi angoli le tre rette a sarà
S = y (x + a) = √0 (- a + a)
S = 0 √0.
COROLLARIO. – A prima vista, del radicale √0 noi possiamo affermare che la superficie calcolata è al massimo una linea; in secondo luogo, se costruiamo la figura secondo i valori ottenuti per x e y, constatiamo:
Che la retta 2y, che adesso sappiamo essere 2√0, ha il suo punto di intersezione su una delle retta a in senso opposto alla nostra prima ipotesi, poiché x = - a; e che la base del nostro triangolo coincide con il suo vertice;
Che le due rette a fanno con la prima angoli più piccoli per lo meno di 60°, e inoltre non possono incontrare 2√0 se non coincidendo con la prima retta a.
Il che è conforme al dogma dell’equivalenza delle tre Persone tra di loro e alla loro somma.
Possiamo dire che a è una retta che congiunge 0 a ~ e definire Dio:
DEFINIZIONE. – Dio è la distanza più breve da zero all’infinito.
In che senso? si chiederà.
- Risponderemo che il Suo nome non è Rinale, ma Più-e-Meno. E si deve dire:
± Dio è la distanza più breve da 0 a ~, in un senso o nell’altro.
Il che è conforme alla credenza nei due principi; ma è più esatto attribuire il segno + al principio della credenza del soggetto.
Ma Dio, essendo inesteso, non è una linea.
- Notiamo infatti che dall’identità
~ - 0 – a + a + 0 = ~
la lunghezza a è nulla, a non è una linea, ma un punto.
Perciò, definitivamente:
DIO È IL PUNTO TANGENTE DI ZERO E DELL’INFINITO.
La Patafisica è la scienza…

2 commenti:

  1. Mah, non ho capito granchè, considerata la mia idiosincrasia con il linguaggio scientifico, ma non credo che Dio sia infinito, ma che abbia il tempo della nostra vita, vive attraverso noi e devo dire che fa piacere che ci sia almeno qualcuno, o esserne convinti, che ci prende così come siamo senza beneficio di inventario, è consolante
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    1. Non capirci niente è il primo passo per entrare nel mirabolante mondo della scienza Patafisica ;-)

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