martedì 1 novembre 2011

Quando incontrai il porno


Ieri sera si parlava di tutto e niente, come al solito.
A un certo punto Roberto ha detto che qualche giorno fa aveva visto un bellissimo film.
“Le ultime seghe del boscaiolo?” ha domandato quel birbaccione di Lino.
“Cazzo, Robbè”, ha risposto Marco, “sembra il titolo di un porno malinconico. Hai inventato un nuovo genere. Il sentimental porn!”

E m’è venuto da pensare alle fasi porno della mia vita.
Il mio primo incontro con il porno avvenne quando frequentavo la seconda o la terza media. Forse la terza.
Un mio amichetto portò in classe un giornaletto zozzo. Trascorremmo le cinque ore di lezione e l’intervallo a passarci il giornaletto a vicenda e a fare commenti sconci.
Ovviamente qualcuno disse di aver riconosciuto la madre/sorella di qualcun altro.
Quel giornaletto ce lo prestammo a vicenda e ognuno se lo portò a casa per una giornata. Con quel giornaletto mi feci la mia prima masturbazione in bagno e son sicuro che capitò la stessa cosa anche agli altri amichetti.
Il passo successivo al giornaletto fu ovviamente il film porno.
Felice, Ciruzzo e io decidemmo di comprarla da un giornalaio che stava in una parte non troppo centrale della città.
Entrammo tutti e tre nel negozio, ma fui io a parlare perché ero il più grande. Gli altri due erano troppo timidi, soprattutto Ciruzzo che non la smetteva di ridere.
Io mi preparai una scusa, dissi che la videocassetta era per mio zio. Che ingenuo che ero, all’edicolante non fregava un cazzo di questa storia l’importante era pagare. Uscimmo trionfanti dall’edicola con la preziosa vhs zozza e la occultammo nella cartella di Felice.
Vedemmo la videocassetta in 7/8 di noi divertendoci un sacco, poi come al solito ognuno di noi se la portò a casa a turno e credo proprio che siano stati consumati un bel po’ di fazzolettini di carta.
Col tempo poi l’interesse per il porno è andato sfumando ravvivandosi solo in casi eccezionali come per esempio se nel film c’erano attori e attrici famosi come Moana Pozzi, Cicciolina, Rocco Siffredi, ecc. o cose insolite come neri con cazzi enormi o donne che facevano sesso con cavalli o, com’è successo di recente, se il porno lo gira una celebrità televisiva.
Insomma il porno è una cosa da ragazzini, perché ha il gusto del proibito e perché soddisfa i pruriti sessuali di quell’età ed è anche un modo per divertirsi e socializzare con gli amici.
Sinceramente non giudico il cinquantenne che si guarda un bel pornazzo, però spero tanto di non ridurmi anche io così.
Il porno va bene dai tredici ai quindici anni, dopo è una scemenza anche abbastanza degradante.

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