giovedì 3 novembre 2011

Gli strani tipi di questi giorni


Sto frequentando un'umanità molto varia in questi giorni.
C'è un tipo che mi sta spiegando che lo Stato è uno strumento repressivo in mano ad una classe minoritaria che lo usa per soggiogare una minoranza molto più numerosa.
Un altro che ha sognato negli anni Settanta di essere l'unico uomo rimasto sulla Terra, gli altri sono scomparsi e non si sa che fine abbiano fatto.
Una donna che mi sta introducendo nel mondo della globalizzazione e dell'economia politica. Fa un po' la superbiosa, abbonda di termini tecnici, ma io sono un osso duro e la frego quando voglio.
Poi vedo un tipo con una cicatrice sulla guancia che lo rende affascinantissimo. La vorrei anche io una cicatrice così.
Vedo, ogni tanto, una contadina dall'animo semplice e sincero. E l'ammiro per questo.
Vedo un cinefilo che quando guarda un film sa distinguere le immagini-movimento dalle immagini-tempo e io ancora sto qui a chiedermi cosa c'appizzino gli UFO.
Un uomo mi racconta di una Napoli povera, plebea, con i suoi vizi, le sue sozzure e le sue virtù.
Un vecchio professore mi racconta cos'è il potere della camorra.
La signorina G. mi ha fatto entrare nel suo laboratorio d'artista, che non è una stanza nè un atelier, ma un'anima.
Dovevo incontrarmi con un tipo che aveva delle storie da raccontare, ma abbiamo rimandato alla settimana prossima. Ci vedremo in un bar di sicuro.
Dimentico qualcuno? Forse sì, ma che importa.
Quando mi sovverrà gli renderò giustizia.

1 commento:

  1. il tizio rimasto da solo con tutti gli altri spariti di fretta non si sa dove l'ho incontrato anche io. qua, dalle mie parti. un dissipato, sì. al punto(H)G

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